Notiziario Settimana GG/mm/AA

© Parrocchia di Misinto @Ottobre_2021 - SITEMAP

75d0ee0f-b88f-4743-ac6a-5baef058100d

6 luglio 2025 - "PARENTI SERPENTI, CUGINI ASSASSINI, FRATELLI COLTELLI"?

2025-07-05 15:16

Array() no author 87889

6 luglio 2025 - "PARENTI SERPENTI, CUGINI ASSASSINI, FRATELLI COLTELLI"?

Se uno ha la pazienza di contarle, nel testo di Gn (4,1-16), proposto come prima lettura di questa domenica, per ben sette volte viene usato il termine “fratello”. E nel brano di vangelo (Mt 5,21-24), anche se è molto breve, il termine “fratello” ricorre ben quattro volte. Possiamo leggere in questa insistenza un chiaro richiamo della Parola di Dio a soffermarci sul tema della fraternità. 


Confrontando le due pagine (il testo di Gn e il vangelo di Mt) si potrebbe rilevare che il tema della fraternità viene accostato dentro due orizzonti molto diversi. 


La vicenda di Caino e Abele ci mette di fronte ad una fraternità, che si è svuotata di ogni contenuto di amore e di solidarietà e si è invece riempita di contrapposizione e di invidia: questa contrapposizione e questa invidia sono così insanabili, da far diventare la fraternità luogo di morte.


Nel brano di vangelo, invece, vediamo che gli aspetti di contrasto tra fratelli, anche se sono molto accesi, vengono aperti alla prospettiva della riconciliazione: “Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono” (Mt 5,24). 


Come si spiega questa diversità di prospettiva?


Quella di Caino e Abele è una fraternità, che è generata da un padre e da una madre, che, peccando, hanno scelto di porre a fondamento della vita non l’obbedienza fiduciosa a un Dio, Signore amico e generosamente ospitale, ma l’orgogliosa affermazione di sé, contrapponendosi al Dio ostile, che si erano sentiti proporre dal serpente. 


Un’umanità, che vive all’insegna di questo e che mette al bando ogni riferimento ad un Dio affidabile, che apre alla fiducia e all’amore, è inevitabilmente un’umanità, che genera una fraternità non di fratelli, che si amano, ma di lupi, che si sbranano.


Caino è così; e in questo si possono riconoscere tutti coloro che sanno pensare a Dio solo in termini di sfiducia, di ostilità: questo è il peccato, che ogni uomo trova accovacciato alla porta della sua vita e al quale cede, rendendo la storia umana drammaticamente fratricida.


 

e3ce04b0-be9b-4dd1-a4c4-26243db4307f.jpg

 


Peter Wever “Abbracci”


Non possiamo illuderci che per ricostituire una umanità autenticamente fraterna, basti richiamarsi al dato che tutti gli uomini sono fratelli, perché tutti provengono dalla medesima natura umana. Non basta: si pensi, per esempio, quanto terrore e quanta violenza espresse la Rivoluzione francese, che pure sbandierava il grande tema della fraternité. Occorre che la natura umana torni a fondare la comprensione di sé sul vero senso di Dio, altrimenti… 


E la vicenda di Caino ci mostra proprio questo: che la sua scelta fratricida è partita proprio da una sua perversa interpretazione di Dio. Ma la storia è piena di esempi di aberrazioni compiute in nome di un Dio, falsamente inteso. 


Come mai, invece, nella pagina di vangelo il tema della fraternità, nonostante tutte le contrarietà e complicazioni, che vi si accennano, si apre alla prospettiva della riconciliazione?


Perché la fraternità, che qui è chiamata in causa, non è quella generata dalla umanità peccatrice, ma da Gesù, che quindi si rifà alla rivelazione di un Dio, che è Signore, amico ospitale, perché ci è Padre. 


A questo punto, credo che si debbano richiamare due attenzioni.


La prima e che posso dire di avere veramente fede nella paternità di Dio, solo se di fatto cerco e pratico ostinatamente relazioni fraterne. Se no, sono esattamente come uno, che presenta l’offerta all’altare per onorare Dio e però nello stesso tempo si rifiuta di amare un fratello, quindi un figlio di quel Padre, al quale si rivolge.


La seconda è che i cristiani nella storia di questa umanità così lacerata hanno la missione grandiosa di fare conoscere e di aiutare ad accogliere il dato della paternità di Dio.


Guai a noi, quindi, se disertassimo questa missione! Ma questa grandiosa missione può essere svolta in maniera credibile, solo se ci presentiamo come persone, che cerno di vivere fraternamente le loro relazioni: quelle quotidiane e quelle più remote.


dgc



© Parrocchia di Misinto @Ottobre_2021 - SITEMAP